Ipertrofia prostatica

La ghiandola è divisa in due zone, una centrale ed una periferica. La prima intorno all’uretra e la seconda più esterna avvolge quasim5 completamente la prima. Si definisce ipertrofia o più correttamente iperplasia un aumento di tessuto della ghiandola. Questo aumento è prevalente della zona centrale. Un aumento della zona centrale provoca disturbi del deflusso dell’urina dalla vescica verso l’esterno (disuria). Questi disturbi sono caratterizzati principalmente da un incompleto svuotamento della vescica e la conseguente necessità di andare ad urinare più spesso, la diminuzione della forza del getto, un’improvvisa interruzione del getto, uno sgocciolamento al termine della minzione.
Attualmente l’iperplasia prostatica è considerata una malattia progressiva, curabile tramite farmaci che ne ritardano la progressione e tramite la terapia chirurgica quando i primi non risultino utili.

DIAGNOSI

L’età di prima insorgenza dell’ipertrofia prostatica è dopo i 45 anni. Dopo questa età si dovrebbero eseguire
dosaggio del PSA (Antigene Prostatico Specifico) e visita urologia al fine di valutare eventuali predisposizioni
e familiarità per alcune malattie urologiche tra queste l’ipertrofia prostatica. Ulteriori indagini quali l’ecografia sovrapubica e trans rettale, la flussometria e i dosaggi ormonali fanno parte di controlli specifici e non sono necessari nella prima fase di valutazione.

TERAPIA

La terapia dell’ipertrofia prostatica è classicamente divisa in medica e chirurgica.
La terapia medica si avvale di farmaci, detti alfa litici, che aiutano ad aprire il collo vescicale,
cioè la parte di vescica che si congiunge con la prostata permettendo così all’urina di uscire meglio.
Altri farmaci utilizzati sono gli inibitori delle 5 alfa reduttasi farmaci capaci di ridurre l’assorbimento di testosterone all’interno delle cellule prostatiche diminuendo così il volume della prostata.
In questi ultimi tempi un farmaco nuovo, da alcuni anni utilizzato per la disfunzione erettile, sta per essere messo in commercio per i disturbi urinari di origine prostatica.
La terapia chirurgica ha il vantaggio di essere definitiva dal punto di vista della malattia ma ha le controindicazioni di ogni intervento chirurgico.

IPERTROFIA E TUMORE DELLA PROSTATA

L’ipertrofia ed il tumore della prostata sono due malattie diverse, non sono l’una la conseguenza dell’altra ed originano per la maggior parte da zone diverse della prostata. L’ipertrofia dalla zona centrale, il tumore dalla zona periferica. È necessario comunque precisare che vi sono tumori che originano dalla zona centrale tipica
dell’ipertrofia. Il PSA attualmente è l’unico indicatore (marker) che possiamo utilizzare nella valutazione
dell’andamento di queste malattie. dal 2008 ad oggi si stanno affacciando markers di secondo livello quali il -2proPSA, la PCA3. Poiché insorgono nelle stesse fasce d’età ma hanno un andamento diverso, nelle prime fasi devono essere attentamente valutati i sintomi e l’andamento del PSA perché non possa nascondersi dietro un’ipertrofia un tumore.

CONTROLLO

La valutazione nel tempo viene eseguita somministrando un questionario al paziente e ripetendo la
somministrazione ad intervalli regolari, in modo da controllare i risultati delle terapie. Il dosaggio del PSA se non in casi selezionati viene controllato semestralmente o annualmente. Gli esami radiologici e flussometrici sono utili per valutare l’andamento delle terapie o la necessità di intervento chirurgico.

IPSS

È un questionario validato dall’organizzazione mondiale della sanità per la valutazione della sintomatologia
dell’apparato urinario. È di facile compilazione e fornisce molte informazioni allo specialista.

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